07 Set Dietrofront del dietrofront sui vaccini
La commissione Bilancio e la commissione Affari costituzionali hanno approvato un nuovo emendamento al Milleproroghe, sancendo la validità dell’autocertificazione relativa ai vaccini fino al 10 marzo 2019. Solo due giorni fa, mercoledì 5 settembre e in extremis rispetto al calendario scolastico, la Camera sembrava propensa a impedire l’accesso ai nidi e alle scuole materne ai bambini senza adeguata copertura vaccinale.
Le tre chiavi di lettura dell’emendamento
Il governo resta sulle posizioni ufficiali della Legge Lorenzin, sostenendo che l’obbligo delle vaccinazioni rimane attuale, come confermato dal sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi. L’altra chiave di lettura la offre Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi: “Questa è una fase in cui serve certezza del diritto per sgomberare il campo dalla confusione” . La terza chiave di lettura, invece, è quella del premier Giuseppe Conte che parla di “regime transitorio per consentire l’avvio delle scuole” .
Il parere delle opposizioni e dei medici
Beatrice Lorenzin e Marianna Madia, rispettivamente ex ministre della Salute e della Pubblica amministrazione, sostengono che l’emendamento non aiuti le famiglie e che riponga l’Italia al centro di un’ideologia medievale. La Legge Lorenzin è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale a giungo del 2017, quindi 15 mesi fa circa, e farsi trovare ancora impreparati non è segnale di saggezza. L’Ordine dei medici chiede una verifica rapida delle autocertificazioni. Il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici Filippo Anelli parla a nome di tutta la categoria: “Chiediamo che si sia una verifica sistematica delle autocertificazioni. Comprendiamo e siamo solidali con le difficoltà dei presidi ad adeguarsi a questo provvedimento a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico” . Va ricordato che un mese fa la ministra della Salute Giulia Grillo aveva espresso un parere più morbido, sostenendo che l’obbligo vaccinale dovesse essere subordinato a questioni di urgenza, rendendolo più flessibile di quanto imposto dalla Legge Lorenzin.