18 Mag Il mio lavoro è stato premiato: migliore giornalista categoria web al Premio Umberto Rosa
Il Premio Giornalistico Umberto Rosa, giunto alla terza edizione, ha premiato anche un mio articolo apparso su Business Insider IT. Confindustria Dispositivi Medici ha una visione ampia dell’informazione.
Più che anche da me, il Premio giornalistico Umberto Rosa è stato vinto anche da un mio articolo. Sono due cose differenti.
(Specifico per la stalker e, la sua degna accolita, che controlla in modo ossessivo-compulsivo quello che farei, condizionale, per accusare gli altri di essere quello che è lei. Magari così si mangerà meno il fegato divorato già dall’odio, dalla vigliaccheria e dal sapere che è una persona senza nessuna dignità, indipendentemente da quello che sarebbe e farebbe la sottoscritta).
Ha vinto la narrazione, la visione di un giornalismo che non cerca sensazionalismi e che non fa previsioni.
Nell’articolo dedicato all’etica nella medicina alla luce dell’Intelligenza artificiale e dei Big data, viene proposto uno storytelling neutro che evidenzia il lavoro da fare prima di potere accostare uomo e tecnologia.
Dobbiamo prima partire dall’etica e, da questa, trovare le risposte necessarie. C’è una grande differenza tra la prima rivoluzione industriale e la rivoluzione che ci si sta presentando grazie alle tecnologie. Durante la prima rivoluzione ci siamo posti molte meno domande, si è saliti in sella al cavallo osservando – quasi da spettatori terzi – dove ci avrebbe portato.
Davanti alla rivoluzione tecnologica occorre consegnarci all’etica e lasciare che sia questa a guidarci per trovare risposte.
Chi sostiene che “etica” e “morale” sono termini interscambiabili, a mio modo di vedere non ha ragione. “Morale” deriva dal latino “moralis”, parola che a sua volta deriva da mōs (moris), ossia costume. La morale è quindi il costume, la memoria storica. Per anni il divorzio è stato pietra dello scandalo perché il costume, la memoria storica non lo avrebbe permesso. Oggi è comunemente accettato proprio in virtù dell’etica, di quella sorta di vigile che supervisiona i tempi del costume, i tempi necessari alla memoria per decadere.
Ed è proprio questa etica che i giornalisti, a mio modo di vedere, dovrebbero contribuire a sdoganare, affinché diventi tema di discussione inclusivo.
Se è vero che la rivoluzione tecnologica cancellerà posti di lavoro (chissà quanti ne ha cancellati la rivoluzione industriale…) è anche vero che sta dando nuovo lustro a professioni antiche: oggi i filosofi sono più che mai necessari.
Infine, un paio di cose. Sono onorata che una Giuria così composta mi abbia premiata per un riconoscimento dedicato ad Umberto Rosa, che il mio lavoro sia stato premiato insieme a quello delle giornaliste Vera Michela Martinella (Corriere Salute) e Alma Maria Grandin (TG1). Ringrazio Confindustria Dispositivi Medici, la Giuria, l’ODG, la redazione di Business Insider IT, anyway, ho già ringraziato in privato.
(Foto: Edu Lauton/unsplash)