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Flop o no? Ronaldo alla luce dei numeri
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juve, ronaldo, data journalism

Flop o no? Ronaldo alla luce dei numeri

Da quando il campione portoghese ha lasciato la Juventus, gli amanti del pallone si sono lanciati in apprezzamenti e quesiti di ordine teorico: senza Ronaldo la Juventus gioca meglio o peggio? Il costo dell’operazione (in tutto 117 milioni di euro) è valso la candela? Non da ultima, ricorre la domanda più sibillina, che presuppone un impegno generale della squadra nel fornire palloni a CR7 per mandarlo in gol: senza Ronaldo, gli altri giocatori segnano di più?

Per capire chi ha ragione e chi no, ho preso in esame le tre stagioni precedenti all’arrivo di Ronaldo in bianconero (le stagioni 2015-2016, 2016-2017 e 2017-2018), comparando i dati con quelli dei tre campionati in cui il portoghese ha vestito la maglia della Juventus (ovvero le stagioni 2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021).

È vero che CR7 è stato acquistato per fare il salto in Europa e, da questo punto di vista, il suo ingaggio si è rivelato un flop. Dal punto di vista economico, però, è davvero stato una débâcle come sostengono alcuni?

Queste le domande a cui, con l’aiuto dei dati, cercherò di dare risposta.

L’annosa questione dei gol

Ronaldo, dicono alcuni, è diventato il catalizzatore sotto porta, l’uomo a cui ogni pallone doveva arrivare tra i piedi, diminuendo le possibilità che sul tabellino dei marcatori finisse il nome dei compagni di squadra. Vero o falso?

I grafici sopra, uno per ognuna delle tre stagioni in cui Ronaldo non faceva parte degli effettivi della Juventus (quindi dalla stagione 2015-2016 alla stagione 2017-2018) e, uno per ognuno dei tre campionati durante i quali CR7 ha onorato il campionato italiano, dicono che in ultima analisi non ha ragione nessuno.

Ronaldo si è dimostrato il bomber per eccellenza – diventando peraltro rigorista praticamente fisso – durante le gestioni Allegri, Sarri e Pirlo. A una lettura più approfondita, si scopre però che, con l’unica eccezione della stagione 2020-2021, in termini di gol, il patrimonio della Juventus non è stato dissimile da un anno all’altro.

Si può quindi sfatare almeno in parte il mito secondo cui Ronaldo ha accentrato su di sé i palloni togliendo ai compagni l’onore del gol. Il discorso cambia però se ci si limita al comparto offensivo.

Dal grafico sopra è evidente come il rendimento (in termine di gol, s’intende) degli attaccanti sia più che sensibilmente calato da quando, a partire dalla stagione 2018-2019, CR7 ha vestito la maglia bianconera. Definire Ronaldo la star assoluta della squadra per quanto attiene al convogliare il pallone verso di lui è fuori luogo, ritenerlo la punta di diamante dell’attacco è più puntuale ma, a costo di dire una banalità, Ronaldo è stato ingaggiato per insaccare palloni e ha fatto il suo lavoro 101 volte indossando la maglia bianconera. I suoi compagni di reparto hanno segnato meno, giocando anche meno.

Ancora una volta emerge però una più marcata differenza relativa alla stagione 2020-2021, quella in cui l’orchestra Juventus ha eseguito gli ordini del direttore Pirlo: si può quindi dire con certezza che il divario sia stato generato dalle istruzioni del mister, dall’assetto di tutta la squadra e non da una voglia di protagonismo di Ronaldo. L’affermazione più corretta riguarda la fine di un ciclo. Prima o poi sarebbe dovuto accadere ed è accaduto. Trovare un solo responsabile può soddisfare la voglia di sfogo dei tifosi ma non pesa sulla realtà dei fatti.

Gli equilibri

Se l’apporto dei vari reparti di gioco al totale dei gol segnati è rimasto nell’arco della costanza (eccetto durante la stagione 2020-2021), la difesa ha mostrato qualche scricchiolio, come dimostrano i calanti numeri di partite che la Juventus ha chiuso senza subire gol.

La discriminante può vestire una maglia con un numero diverso dal 7, può infatti essere la casacca con il numero 77, quella di Gianluigi Buffon.

In coincidenza con le stagioni in cui la difesa juventina è diventata più violabile c’è un minore impiego del portiere di Carrara.

I numeri di Szczesny sono leggermente peggiori e, per onore di cronaca, va segnalato che nel corso del 2020-2021 Pinsoglio ha difeso la porta bianconera in un’occasione, vedendo gonfiare la rete alle sue spalle una volta.

Applicando una semplice e lineare progressione matematica, se Buffon avesse difeso più spesso i pali della porta juventina, la squadra avrebbe incassato meno gol. Questa, però, è pura teoria e la pratica, si sa, è ben altra cosa.

Il costo dell’Operazione Ronaldo

Arrivato alla Juventus il 10 luglio del 2018, ha lasciato Torino alla volta del Manchester United il 27 agosto 2021. L’operazione di acquisto è costata 105 milioni e 12 milioni di costi accessori.

Il contratto del portoghese, siglato per 4 stagioni (poi diventate tre) prevedeva un ingaggio netto di 30 milioni di euro.

Ogni anno Ronaldo ha generato circa 86 milioni di euro di costi, tra i 57 milioni di ingaggio (lordi) e i 29 milioni di ammortamento, come spiega Forbes.

L’esercizio attuale invece sarà più leggero per le casse juventine. Resta un ammortamento di 29 milioni circa (l’ammortamento è un costo) in parte compensato dai 15 milioni incassati dal Manchester United (a cui vanno aggiunti, nella migliore delle ipotesi, 8 milioni di euro di bonus).

C’è però un minore esborso di 57 milioni lordi (l’ingaggio per la stagione 2021-2022) che, ovviamente, va ponderato in un contesto più ampio che va fatto risalire al 2019, anno in cui i ricavi della Juventus sono aumentati di circa 115 milioni, passando dai 504,7 milioni di euro del 2018 a 621,5 milioni di euro.

Anche in questo caso dare il merito esclusivamente a Ronaldo appare complicato (e non comprovato da elementi esaustivi), così come lo sarebbe l’addebitargli il risultato di esercizio che, nel 2019, è corrisposto a una perdita di 40 milioni di euro.

Il 2020 è stato un anno difficilmente misurabile a causa del Covid. I ricavi della Juventus si sono contratti a 573 milioni di euro e le perdite hanno sfiorato i 90 milioni. Trovare un responsabile unico in un contesto pandemico sarebbe disonesto.

Altrettanto complicato misurare “l’effetto Ronaldo” senza i libri contabili: molto probabilmente la società ha deciso di accondiscendere alle richieste di ritocchi di ingaggio di qualche giocatore e ha fatto alcune scelte di mercato per sfruttare al meglio le peculiarità di CR7. Tra questi il “ritocchino” dell’ingaggio di Arthur, passato da 5 milioni a 7 milioni a stagione.

Conclusioni

I dati messi a disposizione dal sito juworld.net aiutano a capire che le voci secondo cui la Juventus senza Ronaldo giochi meglio sono per lo più infondate, appaiono ragionevoli soltanto a una prima lettura e lo diventino meno approfondendo il tema.

È vero che, nonostante una sostanziale e progressiva costanza nella ripartizione dei gol per reparto di gioco, la difesa è apparsa più sbilanciata ma questo aspetto non può essere soltanto caricato sulle spalle di CR7: da una parte gli uomini in difesa sono cambiati, dall’altra parte – con il passare degli anni e degli scudetti inanellati – la Juventus è diventata sempre più LA squadra da battere, una motivazione non da poco che spinge gli avversari a dare sempre il massimo in campo.

L’eccezione rimane la stagione 2020-2021 che, però, è stata atipica: la Juventus è apparsa più in difficoltà che nel recente passato ma caricare sulle spalle di Ronaldo tutta la responsabilità può essere un viatico sportivo, non per forza la verità.

Un nuovo allenatore, scelto senza valutarne l’esperienza e l’avanzare dell’età di alcuni dei pezzi più pregiati (e storici) della rosa hanno certamente contribuito.

Non si può cercare conferma nel campionato 2021-2022 appena iniziato (mentre scrivo ci siamo lasciati alle spalle la seconda giornata) anche perché le partenze a rilento di Allegri non sono cosa nuova e, soprattutto, le prime partite rientrano ancora nella logica della quadratura del cerchio che ogni squadra deve ancora trovare.

Dal punto di vista della Champions, motivo principe che ha spinto la Juventus Football Club a investire su Ronaldo, l’operazione si è conclusa con una delusione, più che un fallimento.

Relegando il discorso sul mero piano economico finanziario, Ronaldo ha avuto ricadute positive e altre negative sui conti della Juventus.

Probabilmente il vero e unico flop non è pratico o economico, ma di prestigio. Ronaldo è arrivato a Torino per arricchire la bacheca della Juventus con il trofeo più prestigioso. Vedere quello spazio ancora vuoto sul ripiano fa male. Questo, forse, il flop.