03 Ago Pertosse, il nemico dimenticato
Buona la copertura vaccinale fino ai 24 mesi di età, meno buona per i 18enni. Ai medici il compito di informare, a noi il dovere di chiedere.
I decessi per pertosse nel bergamasco di due neonate, più che rilanciare (il sempreverde) dibattito sull’utilità dei vaccini, fa emergere un’altra faccia della stessa medaglia, ossia la necessità di sottoporsi ai richiami vaccinali. Come riporta il Corriere della Sera, una delle mamme delle piccole vittime ha raccontato di essere stata vaccinata contro la pertosse ma di non sapere che fossero necessari i richiami.
Oggi agli onori della cronaca finisce la pertosse, domani potrebbe essere un’altra malattia. Nel caso specifico la copertura vaccinale dei bambini fino a 24 mesi di età è discreta-buona in tutte le regioni. I dati del ministero della Salute, aggiornati al 2017, indicano che ci si muove tra l’85,76% della Provincia autonoma di Bolzano fino al 97,72% della Basilicata con un valore medio nazionale pari al 94,56%.
I dati relativi alla copertura crollano però quando si parla di 18enni, il valore più basso è quello della Sicilia (38,41%) e il valore massimo è registrato in Umbria (85,93%). In Sicilia il calo più marcato (-52.92%) ma anche in Molise (-48.98%) la situazione appare fortemente problematica. La copertura nazionale dei 18enni è del 67,78%, quindi di quasi 27 punti percentuali inferiore rispetto a quella dei bambini fino a 24 mesi di età.
I ruoli
Nel caso specifico, durante le rispettive gravidanze, le due mamme si sono certamente sottoposte a più di una visita medico-ginecologica. Appare evidente che il dialogo e l’informazione siano venuti meno. Ci si può ragionevolmente attendere che i medici controllino le coperture vaccinali delle donne incinta, così non dovesse essere, tocca a queste chiedere lumi.
Le coperture vaccinali
Sono da estendere a entrambi i genitori, agli altri figli eventuali e ai parenti vicini, quelli che possono entrare in contatto spesso con i neonati.